Una cooperativa per convinzione

«Insieme siamo Asga. I vostri interessi sono anche i nostri interessi.»

Qui decidono i soci della cooperativa. Chi è assicurato presso Asga è automaticamente socio. Tramite l’assemblea dei delegati, i soci sono rappresentati nell’organo supremo. Anche i dipendenti, i membri del Consiglio d’amministrazione e i membri della Direzione generale sono assicurati presso Asga e si impegnano personalmente a favore di Asga. Ciò garantisce che qualsiasi azione sia intrapresa esclusivamente a vantaggio dei soci.

«Una cassa pensione per il settore artigianale e le PMI. Efficiente e altamente personale.»

Quando Asga è stata fondata quasi 60 anni fa, lo scopo della cooperativa era di garantire la previdenza di vecchiaia per le imprese della Svizzera orientale. Oggi artigiani e PMI di tutta la Svizzera tedesca ci affidano i loro fondi di previdenza. Con 130 dipendenti siamo anche noi una PMI e conosciamo le vostre esigenze in fatto di previdenza professionale.

«Anche in futuro altamente personale.»

Una manciata di soci ha partecipato alla fondazione della nostra cooperativa, sostenendo l’idea di organizzarsi in modo autonomo per la propria previdenza di vecchiaia. All’epoca si conoscevano tutti di persona. Ma ancora oggi, con oltre 14’000 aziende affiliate, per noi il rapporto personale è la base della collaborazione. I nostri assicurati ci affidano i loro fondi di previdenza. Siamo costantemente consapevoli di questa responsabilità. Per gestire, investire e moltiplicare il denaro si usa il cervello, ma la piacevole sensazione di occuparsi della previdenza in modo corretto e sicuro viene dal cuore. La previdenza di vecchiaia è una questione altamente personale.

«Una buona gestione non deve costare molto.»

Asga è stata fondata nel 1962 per garantire la previdenza professionale dei soci mediante un’azione comune. Una cooperativa indipendente dovrebbe perseguire in modo più mirato i vantaggi dei suoi soci e gestire il denaro in modo più sicuro, efficiente e trasparente. Risparmiare sui costi a beneficio dei nostri soci fa parte, per così dire, del nostro DNA.

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Clausola beneficiaria: ecco a cosa prestare attenzione

Che ne sarà del vostro capitale di previdenza in caso di decesso? Mettete tutto nero su bianco in una dichiarazione beneficiaria.

La morte di una persona cara è un’esperienza difficile che può sconvolgere la vita. Al fine di arginare almeno le conseguenze finanziarie, i coniugi, le persone in unione domestica registrata e i partner in concubinato designati come beneficiari hanno diritto a una rendita per partner. In aggiunta alla rendita per partner, a seconda del piano di previdenza è possibile assicurare un’ulteriore somma in caso di decesso. Anche i riscatti volontari sono trattati di norma come capitale supplementare in caso di decesso. Per verificare se avete capitali in caso di decesso assicurati a titolo integrativo, consultate il vostro certificato di previdenza: gli importi sono riportati alle voci «Somma in caso di decesso» e «Capitale supplementare in caso di decesso».

Nella previdenza professionale i partner possono essere designati come beneficiari in modo semplificato. A tal fine, i beneficiari devono esserci notificati dalla persona assicurata quando questa è ancora in vita. Ai conviventi e a tutte le persone che dispongono di una somma assicurata in caso di decesso o di un capitale supplementare in caso di decesso raccomandiamo di riflettere sulla determinazione dei beneficiari.

Cosa occorre osservare?

Nella dichiarazione beneficiaria si stabilisce chi riceverà i capitali in caso di decesso assicurati a titolo integrativo e in che proporzione. Per permettere una maggiore flessibilità nella determinazione dei beneficiari, ora avete la possibilità di assegnare il capitale in caso di decesso in percentuale a uno specifico gruppo di persone, indipendentemente dalla relazione di coppia esistente.

  • Gruppo a: il coniuge o partner registrato e i figli aventi diritto alla rendita per orfani
  • Gruppo b: il convivente (partner in concubinato) o la persona che deve provvedere al mantenimento dei figli comuni
  • Gruppo c: altri figli
  • Gruppo d: genitori
  • Gruppo e: fratelli e sorelle

Ora, il gruppo a può essere abbinato o subordinato ad altri gruppi e il capitale in caso di decesso può essere ripartito in quote all’interno di un gruppo a propria discrezione.

Perché me ne dovrebbe importare?

I conviventi fanno bene in ogni caso a riflettere sulla determinazione dei beneficiari. Nel nuovo regolamento vi sono tuttavia importanti cambiamenti da tenere presenti anche per le persone sposate e in unione domestica registrata. Infatti, il capitale in caso di decesso non spetta più automaticamente solo al coniuge/partner registrato o partner in concubinato designato come beneficiario bensì, in assenza di una dichiarazione beneficiaria, è ripartito in modo proporzionale tra detto partner e i figli aventi diritto alla rendita per orfani.

Quando dovrei compilare una (nuova) dichiarazione beneficiaria?

Una dichiarazione beneficiaria è necessaria se si desidera derogare alla nuova regola standard, vale a dire se non si desidera che eventuali coniugi e figli aventi diritto alla rendita per orfani siano beneficiari in parti uguali. Se, ad esempio, volete che vostra moglie o vostro marito riceva l’intero capitale in caso di decesso nonostante la presenza di figli aventi diritto alla rendita per orfani, è necessaria una dichiarazione beneficiaria. Lo stesso dicasi nel caso in cui debbano essere considerati sia i figli aventi diritto alla rendita per orfani sia quelli non aventi diritto alla rendita (ad esempio di età superiore ai 25 anni o che lavorano). E, naturalmente, se convivete (concubinato) da oltre cinque anni e desiderate che il vostro convivente riceva il vostro capitale in caso di decesso. Gli esempi non sono esaustivi. La nuova regolamentazione di Asga è stata pensata per consentire di tenere in debito conto strutture familiari e relazionali anche più complesse.

Cogliete quindi l’occasione di determinare personalmente le quote di ripartizione con una dichiarazione beneficiaria. Vi consigliamo pertanto di verificare la vostra situazione personale, anche se siete sposati, vivete in unione domestica registrata o avete già presentato una dichiarazione beneficiaria. Fateci sapere chi volete designare come beneficiari. Qui abbiamo raccolto per voi ulteriori informazioni.

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Come rimanere assicurati su base volontaria in caso di perdita del lavoro

Perdere il posto di lavoro è sempre problematico. Al fine di proteggere i lavoratori meno giovani dalle conseguenze finanziarie del pensionamento, la Confederazione ha previsto la possibilità di continuare l’assicurazione a titolo volontario.

Se venite licenziati dal vostro datore di lavoro dopo il compimento del 58º anno d’età, potete richiedere la continuazione dell’assicurazione su base volontaria. I vantaggi? Rimanete protetti contro i rischi di decesso e invalidità, all’occorrenza potete versare ulteriori contributi di risparmio incrementando così il vostro capitale di vecchiaia e beneficiate di interessi mediamente più elevati.

In quanto assicurati avete la possibilità di mantenere almeno l’assicurazione di rischio (invalidità e decesso) e, a titolo aggiuntivo, anche la previdenza di vecchiaia (processo di risparmio). Tutti i contributi (contributi del dipendente e del datore di lavoro) saranno completamente a vostro carico in qualità di assicurati. I contributi si compongono come segue:

  • Contributo di rischio
  • Costi amministrativi
  • Contributo di risparmio (in caso di continuazione della previdenza di vecchiaia)
  • Eventuali contributi di risanamento ai sensi dell’art. 50, n. 3., del regolamento della cassa (solo contributi del dipendente)

Per ottenere una panoramica dei costi annuali vi invitiamo a consultare il certificato di previdenza attuale. I relativi importi sono elencati nelle rubriche Contributo di rischio, Contributo di risparmio e Costi amministrativi.

L’essenziale in breve:

  • In caso di perdita del posto di lavoro dopo i 58 anni, dal 1º gennaio 2021 è possibile rimanere assicurati su base volontaria presso la cassa pensione mantenendo le stesse prestazioni di previdenza.
  • Gli assicurati hanno un maggiore margine di manovra nella pianificazione della loro previdenza e, al raggiungimento dell’età di pensionamento, possono percepire il capitale di vecchiaia anche sotto forma di rendita.
  • La continuazione facoltativa dell’assicurazione può essere disdetta in qualsiasi momento e termina al più tardi al raggiungimento dell’età di pensionamento o all’assunzione di un nuovo impiego.
  • I contributi devono essere finanziati interamente dall’assicurato su base volontaria.

Informazioni dettagliate in merito sono riportate nella nostra scheda tecnica:

Per richiedere la continuazione volontaria dell’assicurazione e per la notifica di modifica vi preghiamo di inviarci il seguente modulo debitamente compilato:

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Alla ricerca dell’equilibrio: le nostre misure per un 2° pilastro solido a lungo termine

1985: l’anno in cui è stato introdotto il regime obbligatorio LPP in Svizzera. Oggi, a quasi 40 anni di distanza, il mondo è andato avanti. Una previdenza di vecchiaia garantita è imprescindibile. I fattori sono tuttavia cambiati. Le imposte e il rincaro influenzano l’evoluzione dei prezzi, e l’aspettativa di vita e i tassi d’interesse condizionano la previdenza professionale.

Affinché il 2° pilastro possa continuare a fornire un contributo essenziale alla sicurezza finanziaria in età avanzata sono necessarie delle riforme. Ma il processo di riforma politica è bloccato a discapito degli assicurati più giovani. Attualmente, infatti, le rendite di vecchiaia devono essere cofinanziate dalle persone attive, il che va contro l’effettivo piano per il risparmio individuale nel 2° pilastro.

Per noi questa ridistribuzione non è più sostenibile a lungo termine. Ecco perché Asga porta avanti il suo impegno per garantire il futuro della nostra cooperativa e le rendite di vecchiaia delle generazioni attuali e future. A tal fine abbiamo adottato un pacchetto completo di misure:

  • Adeguiamo gradualmente il tasso di conversione fino al 2025.
  • Con il nostro modello di partecipazione, promettiamo ai nostri assicurati interessi fissi.
  • Il modello di partecipazione si applica anche alle persone pensionate: in determinate circostanze, ricevono una tredicesima rendita mensile.
  • Introduciamo un tasso d’interesse tecnico dell’1,75%.

Sappiamo bene che un adeguamento del sistema pensionistico solleva sempre questioni importanti. Di seguito abbiamo elencato le domande più frequenti e le relative risposte sul tema. Per eventuali ulteriori domande, siamo sempre a vostra disposizione.

1. Come funziona il modello di partecipazione di Asga Pensionskasse?

Consentiamo a tutti gli assicurati di partecipare agli utili della cooperativa con una chiave di ripartizione fissa. Se il grado di copertura si attesta tra il 112% e il 116%, remuneriamo l’avere di vecchiaia in modo vincolante con un tasso del 2%. Oltre il 116% applichiamo la formula 2 % + ½ * (grado di copertura – 116%).

Inoltre, se il grado di copertura è pari almeno al 116%, le persone pensionate il cui interesse implicito nel tasso di conversione è inferiore alla partecipazione effettiva ricevono una tredicesima rendita mensile. Così, anche queste persone pensionate partecipano agli utili della cooperativa.

2. Che cos’è il tasso di conversione?

L’ammontare della rendita dipende dal tasso di conversione con cui viene moltiplicato l’avere di vecchiaia esistente. Ogni persona assicurata risparmia un capitale di vecchiaia personale durante il proprio periodo di attività lavorativa (di solito dai 25 ai 64 o 65 anni) insieme con il datore di lavoro. L’avere di vecchiaia viene convertito in una rendita di vecchiaia vitalizia applicando il tasso di conversione. Un esempio: con un avere di vecchiaia di CHF 500’000, applicando un tasso di conversione del 5,2% si avrà una rendita annua pari a CHF 26’000.

3. Come viene adeguato il tasso di conversione?

Il tasso di conversione in caso di pensionamento all’età di 65 anni sarà ridotto ogni anno dello 0,2% fino al 2025, fino a raggiungere quota 5,2%. I prepensionamenti e il pensionamento ordinario delle donne sono calcolati con una riduzione dello 0,15% all’anno.

Tasso di conversione al pensionamento ordinario

 20212022202320242025
Uomo6,0 %5,8 %5,6 %5,4 %5,2 %
Donna5,85 %5,65 %5,45 %5,25 %5,05 %

 

4. Perché il tasso di conversione è più basso per le donne che per gli uomini?

Con l’introduzione del tasso di conversione globale, Asga si è anche dichiarata a favore di un tasso di conversione in funzione dell’età. L’età effettiva di pensionamento è pertanto determinante per il tasso di conversione da applicare. Oltre agli interessi attesi, per determinare la percentuale del tasso di conversione vengono considerati i dati di base biometrici effettivi e la durata del pagamento della rendita.

5. Il tasso di conversione non è inferiore a quello previsto dalla legge?

Il tasso di conversione stabilito dalla legge vale per l’avere di vecchiaia obbligatorio. Asga tiene per ogni persona assicurata un conto testimone che garantisce la rendita minima legale. In pratica, per ogni calcolo della rendita di vecchiaia viene effettuato un calcolo comparativo tra il tasso di conversione regolamentare e quello legale. I due importi della rendita vengono confrontati. In ogni caso viene versata la rendita di vecchiaia più elevata (v. esempi di calcolo). La rendita minima legale è quindi sempre garantita.

Esempio di calcolo: uomo / pensionamento nel 2025

L’avere di vecchiaia ammonta a CHF 250’000.00 ed è composto da CHF 240’000.00 di avere di vecchiaia obbligatorio e CHF 10’000.00 di avere di vecchiaia sovraobbligatorio.

  Tasso di conversioneRendita di
vecchiaia annua
Avere di vecchiaia totaleCHF 250’000.-5,2 %CHF 13’000.-
Avere di vecchiaia secondo il conto testimoneCHF 240’000.-6,8 %CHF 16’320.-
La rendita di vecchiaia effettivamente versata corrisponde alla rendita minima legale:CHF 16’320.-

 

6. Come si ripercuote tutto ciò sulla mia rendita?

A questa domanda si può rispondere solo caso per caso. Diversi fattori svolgono un ruolo importante, come il rapporto tra avere di vecchiaia obbligatorio e sovraobbligatorio, l’anno di pensionamento o quali rendite si desidera raffrontare.

7. Cosa posso fare per aumentare la mia rendita di vecchiaia?

Sul vostro certificato di previdenza personale, che ricevete ogni anno da Asga, potete vedere se disponete ancora di un potenziale di riscatto. In tal caso, effettuando riscatti potete aumentare il vostro avere di vecchiaia personale, migliorando di conseguenza la rendita di vecchiaia. I contributi sono tra l’altro esenti da imposte e possono essere dedotti dal reddito.

I moderni piani previdenziali prevedono oggi la scelta fra fino a tre piani di risparmio diversi. Informatevi presso il vostro datore di lavoro se l’attuale piano di previdenza da lui adottato contempla una tale soluzione. Se è così, potete passare a uno dei piani di risparmio a scelta più elevati e aumentare così i vostri contributi di risparmio mensili personali.

8. Chi trae vantaggio dall’adeguamento del tasso di conversione?

L’adeguamento del tasso di conversione è una risposta alla situazione di fatto: l’aspettativa di vita continua fortunatamente ad aumentare e le prospettive riguardo ai rendimenti necessari sul mercato finanziario rimangono purtroppo sfavorevoli. Alla luce di tali premesse, i tassi di conversione attualmente concessi sono troppo elevati. Il divario tra avere di vecchiaia risparmiato e rendita promessa è finanziato ogni anno mediante la ridistribuzione dalla popolazione attiva alle persone pensionate. Senza un adeguamento, la ridistribuzione dagli attivi ai pensionati continuerebbe ad aumentare. Per il 2020, da Asga quest’ultima ha toccato gli 82,6 milioni di franchi. La ridistribuzione non è sostenibile a lungo termine, nemmeno nell’ottica del 2° pilastro. Abbassando il tasso di conversione, Asga accresce in primo luogo la sicurezza a lungo termine degli averi di vecchiaia dei suoi assicurati. Inoltre, queste misure aumentano la probabilità realistica di remunerare a un tasso più alto il vostro avere di risparmio negli anni in cui si realizzano buoni profitti d’investimento, il che per voi si traduce in un aumento del vostro avere di vecchiaia per effetto degli interessi e degli interessi composti. Asga vuole essere per i suoi assicurati una cassa pensione sicura ma interessante anche in futuro.

9. Che ne sarà delle rendite di vecchiaia esistenti?

I beneficiari e le beneficiarie di rendite di vecchiaia non subiranno alcuna riduzione delle rendite. Non sono interessati da tali misure.

Le persone assicurate attive che stanno per andare in pensione sono quelle più colpite dalla riduzione del tasso di conversione. È proprio per questo motivo che verrà mantenuta la riduzione graduale del tasso di conversione dello 0,2% all’anno. Siamo convinti di aver provveduto in questo modo ad attutire adeguatamente la diminuzione delle rendite di vecchiaia e di aver trovato così una soluzione transitoria socialmente sostenibile per tutti, senza compromettere l’obiettivo a lungo termine della sicurezza di Asga.

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Ecco come i nostri soci partecipano agli utili

Siamo una cooperativa. Pertanto, se registriamo un utile, ogni franco rimane nel sistema. Ciò va a vantaggio di tutti: assicurati attivi e pensionati.

Siamo qui per farvi ottenere il massimo dalla vostra previdenza professionale. Quindi, se raggiungiamo i nostri obiettivi, i nostri assicurati ne beneficeranno. Il modo più semplice per raggiungere questo scopo è mediante la remunerazione dell’avere di vecchiaia degli assicurati attivi. Il tasso d’interesse minimo è fissato dal Consiglio federale, ma noi vogliamo offrire di più. Per questo motivo, gli assicurati attivi partecipano agli utili di Asga secondo un meccanismo predefinito. Come funziona? A tal fine guardiamo al grado di copertura. Se alla fine di novembre quest’ultimo è compreso ad esempio tra il 100% e il 115% (incl. tasso minimo d’interesse LPP), il Consiglio d’amministrazione decide in merito a un eventuale aumento dell’interesse sull’avere di vecchiaia degli assicurati attivi. Se il grado di copertura si attesta tra il 115% e il 116%, Asga paga un interesse del 2,75%. Quanto più alto è il grado di copertura, tanto maggiore sarà la partecipazione degli assicurati attivi agli utili, i quali dipendono in particolare dagli sviluppi sui mercati finanziari. Se il grado di copertura raggiunge ad esempio il 120%, si applica un tasso d’interesse del 4%. Questo meccanismo può essere revocato su decisione del Consiglio d’amministrazione, ad esempio in caso di una variazione della struttura gli assicurati o del contesto dei mercati finanziari. Con questo modello chiaramente definito miriamo anche a correggere in una certa misura la disparità di trattamento sistematica tra pensionati e assicurati attivi (si veda la remunerazione eccessiva dell’avere di vecchiaia dei pensionati e i potenziali pagamenti di trasferimento o perdite di conversione ad essa connessi).

Vantaggi anche per le persone pensionate

Se il nostro istituto di previdenza mostra un andamento positivo, non solo gli assicurati attivi ma anche i pensionati debbono beneficiarne. Questi fondi supplementari da distribuire ai pensionati sono versati nel quadro di una tredicesima rendita. Tale rendita è pagata non appena la remunerazione dell’avere di vecchiaia degli assicurati attivi supera l’interesse implicito dato dal tasso di conversione. Il versamento di una rendita supplementare è stabilito caso per caso, a seconda del tasso di conversione della rispettiva persona pensionata al momento del pensionamento e del grado di copertura (esempio: se il grado di copertura è superiore al 121%, viene concessa una tredicesima rendita). Quanto più basso è il tasso di conversione e maggiore il grado di copertura, tanto più è probabile che i pensionati ricevano una tredicesima rendita. In questo modo, non solo gli assicurati attivi ma anche i pensionati beneficeranno dell’aumento del grado di copertura.

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